I torni a controllo numerico sono una tecnologia ampiamente utilizzata e integrata, ma il tornio parallelo manuale rimane il protagonista indiscusso dell'officina per la sua facilità d'uso e le elevate velocità di lavorazione. Insieme al trapano a colonna, il tornio parallelo è una delle macchine più apprezzate nelle moderne officine meccaniche, perché facile da usare e versatile: può quindi essere considerato il padre di tutti i torni esistenti sul mercato.
I torni paralleli sono adatti per piccole produzioni di serie e pezzi semplici e relativamente piccoli (es. geometrie da 5 a 400 mm di diametro e fino a 1.500 mm di lunghezza).
La potenza del motore disponibile può arrivare a diversi kilowatt, mentre la velocità del mandrino è compresa tra 50 e 3.000 giri/min.
Il movimento di taglio è assicurato dalla rotazione del pezzo da parte del mandrino, mentre l'utensile si muove lateralmente e longitudinalmente con i movimenti di avanzamento e posizionamento.
Per le lavorazioni al tornio si utilizzano ormai sempre più spesso utensili con inserti in metallo duro o ceramica (famose placchette), ma si utilizzano anche utensili con inserti saldobrasati Widia o HSS (High Speed Steel, Steel). ), particolarmente indicato per la tornitura di forme speciali.
Sono diverse le parti del tornio parallelo manuale, ciascuna con caratteristiche e funzioni differenti.
Basamento tornio
Il basamento del tornio sostiene tutte le parti della macchina e ne garantisce la reciproca rigidità e il corretto allineamento.
Di solito è realizzato in ghisa per garantire una maggiore stabilità.
Nella parte superiore del vassoio sono presenti due binari prismatici su cui scorre il carrello.
Solitamente è presente un'uscita (o una parte di guida rimovibile) vicino alla testata motrice per garantire la possibilità di lavorare pezzi di grandi dimensioni.
Le guide sono rettificate e temprate per resistere all'usura e garantire un basso attrito e sono progettate per vincolare correttamente i gradi di libertà cinematici della contropunta e del carrello: le due slitte sono infatti guidate da un lato da un piano e dall'altro da un prisma.
Gruppo testa motrice o cassa ingranaggi
La testa motrice contiene gli ingranaggi per la variazione della velocità di rotazione della linea mandrino tramite un cambio a cinghia, inoltre, alimenta l’avanzamento del carro tramite la vite madre (per le filettature) e tramite la barra scanalata (per il normale avanzamento).
Mandrino autocentrante
Il mandrino autocentrante afferra e centra il pezzo da tornire grazie a delle griffe.
Il mandrino autocentrante è accoppiato sull’albero o linea mandrino che è l’albero cavo su cui si monta l’autocentrante.
L’albero mandrino prende il moto dal gruppo testa motrice grazie alle ruote dentate calettate su di esso, ed è sorretto dai cuscinetti su cui poi si scaricano le forze di taglio, ha un foro passante che varia in diametro a seconda delle dimensioni della macchina e che permette la tornitura di lunghi tondini.
Controtesta o contropunta
È situata all’estremità del basamento opposta alla testa motrice e fa da contro-sostegno al pezzo in lavorazione.
È libera di scorrere sulle guide del bancale e viene fissata ad esso tramite una leva con eccentrico o con una vite.
Ruotando il volantino posteriore, si fa scorrere assialmente un canotto su cui viene montata la contropunta (o il mandrino da trapano per eseguire fori e filettature).
Gruppo slitta
È costituito dal carro trasversale e dal carrellino superiore (manuale) e ha la funzione di guidare l’avanzamento dell’utensile sul pezzo permettendo la lavorazione manuale o automatica.
Nella parte inferiore, inoltre, è presente il grembiale, che prende il moto rotatorio dalla barra scanalata, o dalla vite madre, e lo trasforma in moto di avanzamento automatico dell’utensile.